Un medico non dovrebbe essere soltanto colui che prescrive delle medicine. Il suo amore per i malati, la sua compassione per le loro sofferenze e la sua volontà di guarirli gli danno una sorta di potere magico: da tutta la sua persona emanano fluidi potenti che penetrano il malato e lo vivificano, lo risuscitano. Ecco cosa bisognerebbe anche insegnare agli studenti delle facoltà di medicina: che i rimedi materiali sono insufficienti, e che i medici, con la loro presenza, devono diventare essi stessi una medicina vivente per i loro malati.

Omraam Mikhaël Aïvanhov

Musicoterapia

La musicoterapia è una tecnica di medicina complementare in cui la musica viene utilizzata nell’ambito di una relazione terapeutica per aiutare i pazienti a superare difficoltà fisiche, emozionali, cognitive, intellettuali e sociali. Ricerche effettuate nel campo della musicoterapia hanno accertato la sua efficacia in molti campi di terapia, quali la riabilitazione fisica facilitando i movimenti, aumentando la motivazione dei pazienti a prendere parte attivamente nei loro trattamenti, fornendo un supporto emozionale ai pazienti e ai loro familiari e consentendo una via facilitata per l’espressione dei propri sentimenti. La musicoterapia non ha effetti collaterali o tossici. I musicoterapeuti aiutano i pazienti a raggiungere molti diversi obbiettivi attraverso la musica, come migliorare la comunicazione, l’attenzione e le funzionalità motorie; aiutano anche nella terapia comportamentale e nella terapia del dolore. La musicoterapia è di beneficio negli ospedali per gli ammalati, i pazienti in preparazione per un intervento chirurgico e coloro in convalescenza dopo un intervento chirurgico

Effetti fisici

Le funzioni cerebrali cambiano come risposta all’ascolto della musica. Il ritmo può portare il corpo a respirare in un modo più profondo e lento che ha un effetto rilassante. Anche la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa rispondono al tipo di musica che viene ascoltata. La frequenza tende ad aumentare o a ridursi secondo il volume e la velocità dello stimolo uditivo. Rumori più forti e veloci tendono a rialzare sia la frequenza cardiaca che la pressione arteriosa; toni più lenti, calmi e regolari producono il risultato opposto. La musica può contribuire a rilassare la tensione muscolare e a migliorare le capacità motorie, e per questo è spesso utilizzata per ripristinare schemi di abilità fisiche nelle cliniche riabilitative. I livelli di endorfine, antidolorifici naturali prodotti nel cervello, vengono aumentati dall’ascolto della musica, mentre i livelli dell’ormone dello stress sono diminuiti. Quest’ultimo effetto potrebbe in parte spiegare la capacità della musica di migliorare il sistema immunitario. Uno studio condotto nel 1993 alla Michigan State University ha dimostrato che l’ascolto di musica anche solo per 15 minuti può aumentare i livelli di Interleuchina-1, che produce, come conseguenza, un miglioramento della condizione immunitaria.

Effetti mentali

Secondo il tipo e lo stile del suono utilizzato, la musica può incrementare la prontezza mentale o aiutare nel rilassamento. La memoria e la capacità di apprendimento possono essere migliorate, e infatti è stata usata con buoni risultati nei bambini con difficoltà di apprendimento. Questo effetto può anche essere dovuto parzialmente all’aumentata concentrazione che molte persone sperimentano mentre ascoltano musica. Un’altra conseguenza della migliorata capacità di concentrazione e un’aumentata produttività. La definizione “effetto Mozart” è stata coniata dopo che uno studio ha dimostrato che gli studenti universitari avevano risultati migliori nel risolvere i problemi di matematica mentre ascoltavano musica classica.

Effetti emozionali

La capacità della musica di influenzare le emozioni umane è ben nota e sfruttata dall’industria cinematografica. E’ possibile creare una varietà di ambienti musicali per creare sensazioni di calma, tensione, eccitamento o passione romantica. Da sempre le ninna-nanne vengono utilizzate nelle più svariate civiltà per fa addormentare i bambini. La musica può anche essere utilizzata per esprimere le emozioni in modo non verbale, e questo può essere un apprezzabile strumento terapeutico in determinate circostanze.

Modalità

Imparare a suonare uno strumento è un’eccellente attività per imparare a sviluppare capacità motorie in persone con ritardi di sviluppo, danni cerebrali o altre disfunzioni motorie. E’ anche un esercizio per il controllo degli impulsi e la cooperazione di gruppo.

Il movimento creativo è un’altra attività che può aiutare a migliorare la coordinazione, come pure la forza, l’equilibrio e la camminata. L’improvvisazione facilita l’espressione non verbale delle emozioni. Incoraggia anche la socializzazione e la comunicazione riguardo ai sentimenti.

Il canto sviluppa coordinazione, ritmo e controllo del respiro. Ricordare i testi e le melodie è uno degli esercizi utilizzati per la riabilitazione dei pazienti colpiti da ictus cerebrale e altri con disfunzioni cerebrali. La composizione di parole e musica è una strada disponibile per assistere i pazienti a lavorare sulle sue paure e sentimenti negativi. L’ascolto è un’ottimo metodo per esercitare l’attenzione e la memoria. Può anche rendere il paziente consapevole di memorie ed emozioni che devono essere riconosciute e, forse, discusse. La visualizzazione guidata con la musica è una tecnica molto diffusa, introdotta dalla musicoterapeuta Helen Bonny. L’ascolto della musica viene utilizzato come un sistema per evocare emozioni, immagini e simboli da parte del paziente, creando un ponte per l’esplorazione dell’espressione e dei sentimenti.

La musica e i bambini

La stimolazione sensoriale e la natura giocosa della musica possono aiutare nello sviluppare l’abilità dei bambini ad esprimere emozioni, a comunicare e sviluppare movimenti ritmici. Esistono anche delle evidenze riguardo al miglioramento delle abilità del linguaggio attraverso la stimolazione con la musica di entrambi gli emisferi cerebrali. Come per gli adulti, una musica appropriata può diminuire lo stress, l’ansia e il dolore. I bambini possono sperimentare un miglioramento dell’autostima attraverso attività musicali che dimostrano i loro progressi.

I neonati traggono un beneficio ancora maggiore da parte della musica. I prematuri esposti alla musica mostrano un aumento di peso più rapido e una più precoce dimissione dall’ospedale rispetto a quelli che non lo sono. Esistono anche evidenze anedottiche di un miglioramento delle funzioni cognitive.

Musica e riabilitazione

I pazienti con danno cerebrale da ictus, danno cerebrale post-traumatico o altre condizioni neurologiche hanno mostrato miglioramenti significativi come risultato della musicoterapia. Si ipotizza che questa sia la conseguenza della sincronizzazione dei movimenti con il ritmo della musica. La pratica costante porta a miglioramenti nelle capacità motorie e dell’efficienza. I processi cognitivi e le proprietà del linguaggio spesso beneficiano della musicoterapia.

Musica e anziani

La popolazione geriatrica è particolarmente esposta ad ansia e depressione, soprattutto tra i residenti nelle case di riposo per anziani. Anche le malattie croniche che causano dolore non sono infrequenti in questo tipo di ambiente. La musica è un ottimo mezzo che offre divertimento, rilassamento, sollievo dal dolore e l’opportunità d socializzare e ricordare musiche che hanno avuto un ruolo importante nei singoli individui. Può avere un effetto sorprendente sui malati di Morbo di Alzheimer, consentendo loro addirittura di focalizzarsi e diventare collaboranti per un certo tempo. Si è visto che la musica può ridurre l’agitazione, così frequente in questi pazienti. Uno studio ha dimostrato che gli anziani che suonano uno strumento sono più in forma dal punto di vista fisico ed emozionale rispetto a loro coetanei non esposti alla musica.

Musica e ritardo mentale

La musica è uno strumento efficace per le persone con disturbi mentali ed emozionali. Un disturbo particolarmente studiato è l’autismo. La musicoterapia ha consentito ad alcuni bambini autistici di relazionarsi con gli altri e di migliorare le capacità di apprendimento. L’abuso di droghe, la schizofrenia, la paranoia, l’ansia, i disturbi della personalità, sono tutte condizioni che beneficiano della musicoterapia. In questi gruppi la partecipazione e l’interazione sociale sono favoriti dalla musica. L’orientamento nella realtà è pure migliorato. I pazienti vengono così aiutati a sviluppare abilità cognitive, a ridurre lo stress e ad esprimere i loro talenti.

Musica e hospice

Dolore, ansia e depressione sono le preoccupazioni maggiori per i pazienti in condizioni terminali, sia che siano ricoverati in un hospice o meno. La musica può offrire un qualche sollievo per il dolore, attraverso il rilascio di endorfine e il favorire il rilassamento. Può anche dare l’opportunità al paziente di ricordare e parlare delle paure associate alla morte e al morire. La musica può aiutare a regolare il respiro accelerato del paziente ansioso e a dare conforto a una mente sovraccarica. Di pensieri e tensione. Presso il St. Patrick Hospital nel Montana (USA) una organizzazione cura i pazienti morenti attraverso l’uso della musica, secondo un protocollo definito musico-tanatologia sviluppato da Teresa Schroeder-Sheker. Coloro che si occupano di questo programma lavorano per alleviare le sofferenze attraverso la musica prescritta individualmente a ciascun paziente.

Musica e travaglio

Le ricerche hanno dimostrato che le madri richiedono meno antidolorifici durante il travaglio se ascoltano musica. La musica conosciuta e associata a ricordi positivi è la migliore. Nelle fasi precoci del travaglio, questo facilita il rilassamento. I movimenti materni sono utili per aiutare il feto a prendere la corretta posizione per il parto e a dilatare la cervice uterina. L’ascolto di 2musica che fa muovere” può incoraggiare la madre a rimanere attiva il più a lungo possibile durante il travaglio. Lo stimolo uditivo ritmico porta il corpo a rilasciare endorfine, che sono una forma naturale di antidolorifico. Molte donne scelgono stili di musica differenti per le varie fasi del travaglio, preferendo i più intensi o dal ritmo più veloce per le fasi più difficili del travaglio. La preferenza è di solito per la musica strumentale.

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